Pier Paolo Pasolini a scuola: comprendere il presente attraverso la sua eredità

Categoria:

Condividi:

La morte di Pasolini: un anniversario che parla al presente

Il 2 novembre 1975 segna la morte di Pier Paolo Pasolini, una delle figure più lucide e coraggiose del Novecento italiano, ucciso brutalmente sulla spiaggia di Ostia. Sono trascorsi cinquant’anni, eppure il suo sguardo continua a interrogarci. Le sue parole ritornano nel dibattito pubblico e nei percorsi scolastici, come è accaduto anche alla Maturità 2025, dove il suo nome è riemerso come simbolo di libertà di pensiero e impegno civile. 
 
Poeta, scrittore e regista, Pasolini ha raccontato come pochi l’Italia del dopoguerra, restituendo dignità agli ultimi e denunciando la perdita di umanità in un mondo sempre più omologato. Aveva previsto, nei suoi scritti e nei suoi film, la trasformazione di un Paese che stava perdendo la propria identità culturale. La sua morte ha lasciato un vuoto, ma anche un’eredità di pensiero che attraversa le generazioni: un invito a non smettere di osservare la realtà con spirito critico, a difendere la diversità e a cercare la verità anche quando è scomoda. 

Ricordarlo oggi, nel giorno del suo anniversario, significa restituire ai ragazzi il valore di una voce libera e scomoda, che ha scelto di guardare il mondo con onestà e compassione. Ed è proprio attraverso i film di Pasolini, quelli che ne raccolgono l’eredità, che possiamo ancora ascoltare quella voce e farla risuonare in classe. 

Due film per riscoprire Pasolini a scuola con Cinemainclasse

Parlare di Pier Paolo Pasolini a scuola significa affrontare temi complessi che attraversano la sua opera e continuano a interrogare il presente. Cinemainclasse propone due titoli che, pur non appartenendo alla sua filmografia, offrono un punto d’ingresso nel suo universo poetico e civile: le stesse domande sull’identità, sulla libertà e sulla giustizia che attraversano tutta la sua opera. 

Con Alì ha gli occhi azzurri e La rabbia di Pasolini, gli insegnanti possono guidare un percorso di riflessione sul mondo che Pasolini aveva descritto e previsto: un mondo in cui le periferie, la diversità e le disuguaglianze diventano specchio della nostra società. 

Alì ha gli occhi azzurri – un film di Claudio Giovannesi

Locandina del film Alì ha gli occhi azzurri (2012) di Claudio Giovannesi, ispirato a una poesia di Pier Paolo Pasolini, con il protagonista Nader in primo piano.

Il titolo di Alì ha gli occhi azzurri nasce da una poesia di Pier Paolo Pasolini, contenuta nella raccolta Poesia in forma di rosa (1964). In quei versi, l’autore immagina un ragazzo straniero con “gli occhi azzurri”, simbolo di un’identità ibrida, sospesa tra due culture e due mondi. Pasolini vede in quella figura il futuro dell’Italia: un Paese destinato a trasformarsi, attraversato da nuovi volti, nuove lingue e nuovi confini sociali. 
Il film di Claudio Giovannesi raccoglie quella visione e la traduce nel presente. Nader, giovane di origini egiziane che vive a Ostia, è il nuovo “Alì”: vive in una continua tensione tra appartenenza e rifiuto, tra il desiderio di libertà e il bisogno di sentirsi accettato. Nel suo sguardo ribelle e vulnerabile si riflettono i temi centrali dell’opera pasoliniana: la marginalità, l’identità, la solitudine di chi è diverso, ma anche la bellezza di chi prova a costruire un futuro possibile. 
 
Proporre il film a scuola significa far emergere il legame tra il presente e la poetica pasoliniana, invitando gli studenti a riflettere su cosa significhi oggi sentirsi “diversi”, su come cambia l’identità in una società multiculturale e su quanto sia attuale la sensibilità di Pasolini verso gli ultimi. 

La rabbia di Pasolini – un film di Giuseppe Bertolucci

Locandina del film La rabbia di Pasolini (2008), diretto da Giuseppe Bertolucci: un documentario che rilegge l’opera incompiuta di Pier Paolo Pasolini attraverso filmati d’archivio e testi poetici.

La Rabbia di Pasolini (2008), diretto da Giuseppe Bertolucci, è un documentario che ricostruisce e reinterpreta un progetto incompiuto di Pier Paolo Pasolini. Il film nasce dal desiderio di restituire alla luce la versione originaria de La Rabbia (1963), un’opera in cui Pasolini aveva utilizzato filmati d’archivio e testi poetici per raccontare le contraddizioni di un mondo in rapido cambiamento.
Nella versione del 1963, la sua visione era stata in parte alterata dall’aggiunta di un secondo segmento curato da Giovanni Guareschi, che ne modificava il tono e l’intento. Bertolucci, più di quarant’anni dopo, tenta di ricomporre il mosaico pasoliniano, restituendo voce e coerenza al suo sguardo originario. 
Attraverso materiali d’epoca e scritti del poeta, La Rabbia di Pasolini diventa così un doppio omaggio: alla sua visione politica e al suo modo unico di usare il linguaggio cinematografico come strumento di pensiero critico. 

Proporlo in classe significa offrire agli studenti l’occasione di ascoltare la voce di Pasolini attraverso le immagini, scoprendo come il suo sguardo resti attuale nel leggere i conflitti del mondo contemporaneo. Il docente può usare questo film per aprire un confronto sull’informazione, sulla responsabilità collettiva e sul rapporto tra progresso e giustizia sociale, temi centrali nella sua poetica e ancora oggi di grande attualità.


Se sei un docente alla ricerca di nuovi modi per rendere le tue lezioni più efficaci, Cinemainclasse è la risposta!

Scopri come utilizzare i film per potenziare la tua didattica e rendere ogni visione un’opportunità educativa.
Richiedi informazioni su come attivare Cinemainclasse e su come integrarlo nelle atività dell’anno scolastico che sta arrivando.
Puoi contattarci telefonicamente al numero
06 9075108 oppure compilare il form qui sotto.

CONTATTACI