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Il bambino con il pigiama a righe
L’orrore di un campo di sterminio nazista attraverso gli occhi di 2 bambini di otto anni, legati dalla più profonda delle amicizie, nata oltre qualsiasi barriera: Bruno, figlio del comandante tedesco del campo, e Shmuel, un prigioniero ebreo.
Titolo originale: The Boy in the Striped Pyjamas
Genere: Drammatico, Storico
Regia: Mark Herman
Cast: Asa Butterfield, Zac Mattoon O’Brien, Jack Scanlon
Anno di uscita: 2008
Durata: 91″
Lingua originale: Inglese
Tematiche: Olocausto – Guerra– Religione – Diritti sociali – Discriminazione
Materie: Storia – Educazione civica – Letteratura
Età consigliata: 
Materiali
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Sinossi
Berlino, anni Quaranta: Bruno è un bambino di otto anni che ama leggere romanzi di avventura e giocare con i suoi amici. Vive con suo padre Ralf, un ufficiale nazista, sua madre Elsa e sua sorella Gretel, di dodici anni.
In seguito a una promozione del padre, la famiglia è costretta a trasferirsi in una casa in campagna, vicino a un campo di concentramento, che però Bruno pensa essere una fattoria. Ormai senza amici e costretto a seguire lezioni con un istitutore che insegna solo storia moderna, Bruno trova svago sulla sua altalena o esplorando la casa.
Un giorno, Bruno scopre un passaggio che lo porta fino al campo di concentramento. Lì, conosce Shmuel, un bambino ebreo rinchiuso oltre il filo spinato. Tra i due nasce una forte amicizia, che supererà ogni pregiudizio che gli adulti tentano invano di infondere nel giovane tedesco.
Ricorrenze
Proponiamo la visione del film in occasione delle seguenti ricorrenze:
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Come vederlo
Film al momento non disponibile su MPLCgo, con la Licenza puoi utilizzare un DVD o Blu-ray.
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Curiosità
I genitori di Bruno si chiamano Ralf e Elsa, ma nel film vengono chiamati “Padre” e “Madre”, come tributo al romanzo da cui il film è tratto in cui il punto di vista della narrazione coincide con quello di Bruno.
In realtà il presupposto su cui si basa il film Il bambino con il pigiama a righe è storicamente inesatto perché nel lager costruito nei dintorni della cittadina polacca di nome Oświęcim i minori non entravano: in quanto considerati troppo deboli per lavorare, i bambini venivano immediatamente uccisi al momento dell’arrivo al campo di prigionia.
Mark Herman, il regista, ha poi raccontato della difficoltà avuta nel girare la scena finale per via della delicatezza del contesto: senza fare spoiler, Herman ha raccontato: “E’ stato un incubo, avevamo più avvocati che membri della troupe, sul set”.
Galleria
Trailer
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